La preparazione mentale nel Baseball

Paolino Ambrosino

Paolino Ambrosino

Il gioco di baseball richiede un atteggiamento mentale unico rispetto ad altri sport di squadra.

La velocità ed il tempo di reazione rappresentano un punto di riferimento fondamentale nelle dinamiche del gioco per cui l’abilità a rispondere fisicamente in un lasso di tempo molto breve coinvolge il giocatore da diversi punti di vista, a partire dalla prospettiva mentale.

Durante il gioco si verificano diversi momenti di “high and low performance” per non parlare durante l’intera stagione. Il giocatore perciò deve imparare a gestire gli strumenti mentali che gli permettano di far fronte ad ogni eventualità e situazione di gioco in modo da avere una maggiore costanza nel rendimento.

Un atleta mentalmente duro è un’atleta calmo, focalizzato sull’obiettivo e con un livello di self confidence ed autostima piuttosto alti.

Come battitore, l’atleta va sul piatto con sicurezza e decisione di dare il meglio nel gesto tecnico, non solo sperando di poterlo fare. Egli si trova in una condizione di apparente svantaggio dove deve affrontare non uno ma due avversari e, se vogliamo estendere il concetto, non una ma due menti (il catcher e il pitcher). Per tal motivo risulta molto importante l’approccio con il quale affronta la fase di battuta ed i messaggi che manifesta attraverso lo sguardo, il body language, la calma e la sicurezza.

Allo stesso modo i lanciatori forti mentalmente credono in ogni lancio che eseguono, o l’esterno attacca la palla e non lascia che la palla attacchi lui.

I giocatori che mancano di self confidence e di durezza mentale sono particolarmente esposti a significative pause nel rendimento, mentre coloro che possono contare su un alto livello di autostima e fiducia viceversa sanno (e non sperano) di ottenere i risultati in relazione al lavoro fatto.

Il giocatore perciò costruisce la propria forza mentale lavorando ed allenandosi con costanza sia fisicamente che tecnicamente ma anche e soprattutto mentalmente, imparando a conoscere la propria personale realtà come atleta ed individuo, acquisendo gli strumenti necessari ad affrontare ogni situazione della gara in maniera da accrescere la sicurezza in se stesso e nelle proprie capacità.

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Il Mental Coaching. Un completamento per l’atleta pensante.

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Luca, guardia di una squadra di pallacanestro, tende a diventare nervoso durante la gara, e più l’incontro si fa difficile, più Luca si innervosisce perdendo lucidità e peggiorando drasticamente la sua prestazione.
Giovanna, ginnasta, ambisce ad entrare nel gruppo della nazionale, si allena con costanza e dedizione ed è decisa a migliorarsi giorno dopo giorno. Durante le prove in gara però, Giovanna non riesce a mantenersi focalizzata e concentrata e tale situazione genera in lei un senso di insicurezza. Questa condizione la porta ad incorrere in errori a causa dei quali non riesce a fare il sospirato salto di qualità.
Marco, coach di una squadra di pallavolo femminile di medio/ alto livello, è insoddisfatto perché le sue ragazze in campo, pur giocando con voglia e determinazione, non riescono a mettere in gara tutto il lavoro fatto in allenamento, perdendo in intensità e lucidità tanto da finir spesso per perdere partite a lungo dominate, anche con team tecnicamente inferiori.
Queste ed altre situazioni si verificano di continuo nello sport e frequentemente, al termine della gara, si sentono allenatori, atleti o dirigenti, spiegare una sconfitta ed una prestazione insoddisfacente parlando di calo di concentrazione, disattenzione, mentalità sbagliata, approccio psicologico non adeguato ed altri fattori inerenti l’aspetto mentale dell’atleta o della squadra.
La questione che però mi sorprende è rappresentata dal fatto che, a discapito di quanto dichiarato nella maggior parte dei casi circa l’importanza dell’aspetto psicologico, la preparazione mentale dell’atleta non ricopre un ruolo altrettanto significativo quanto quello atletico e tattico- tecnico.
È questo il motivo per cui credo che sia importante che le società sportive mettano a disposizione degli atleti e dello staff tecnico, un professionista che possa garantire un completamento del percorso di formazione, di crescita e miglioramento dal punto di vista dell’approccio psicologico attraverso incontri periodici di Mental coaching.
Accanto alla preparazione atletica e tecnico-tattica, un percorso di mental training supporta l’atleta ad essere maggiormente consapevole degli stati emotivi e cognitivi legati alla prestazione massimizzando, al tempo stesso, lo sviluppo di una serie di attività di base tra loro in relazione.
L’atleta, in questo modo, sarà in grado di gestire al meglio le fasi di preparazione in vista dell’evento sportivo, quelle immediatamente precedenti alla gara, quelle durante lo svolgimento della stessa e quelle successive, in maniera consapevole ed autonoma.
Solo quando la cura dell’aspetto psicologico verrà considerato al pari degli altri generalmente trattati come primari, si potrà parlare di un allenamento dell’atleta nella sua totalità di sportivo ed essere umano.