La Self- Confidence in ambito sportivo

Molte testimonianze di atleti di alto livello sottolineano come alla base della quasi totalità dei successi ci sia la sicurezza nei propri mezzi.

Le ricerche indicano che tale fattore gioca un ruolo di grande importanza nel distinguere i successi dagli insuccessi e sostengono come la fiducia in sé stessi sia tra i principali fattori che influenzano la performance. In linea con questo punto di vista numerose interviste ad atleti di diversi sport riportano che il 90% attribuisce il merito del proprio successo soprattutto ad un livello molto alto di fiducia.

Daly Thompson, decathleta, medaglia d'oro alle Olimpiadi sostiene: " Sono sempre stato fiducioso di fare molto bene. Non ho mai gareggiato con dubbi ed ho sempre avuto la sicurezza di dare il 100% in ciò che faccio".

Jimmy Connors, grande tennista aggiunge: "La chiave è quella di non essere negativo nei propri confronti. Ma sicuro! È possibile che l'avversario sia duro da battere, che lui ti abbia battuto in passato e che tu non abbia dato il massimo di te stesso. Ma il minuto in cui cominci a pensare a queste cose, sei morto! Inizio ogni match convinto di vincere, e questo è tutto ciò che devo fare".

Ovviamente i dubbi possono comparire anche in atleti di grande livello; essi però mantengono la fiducia nella possibilità di fornire alte prestazioni.

Michael Jordan in una famosa dichiarazione sorprese tutti con le sue parole, ma fu molto, direi, “educativo” nell’esprimere un concetto base come l'acquisizione di fiducia e competenza attraverso l'errore: " Ho sbagliato più di 9000 tiri nella mia carriera, ho perso almeno 900 partite. Per 26 volte ho avuto la palla della vittoria e l'ho sbagliata. Ho sbagliato più e più volte nella mia vita cestistica, e questa è una delle motivazioni per cui ho vinto tanto!".

Detti da un atleta così vincente come M.J. questi concetti assumono un valore altamente significativo.

In psicologia la self confidence si definisce come la fiducia che si ha nel produrre con successo il comportamento desiderato. Il fattore comune a qual che sia il comportamento desiderato è la fiducia che ognuno ha nel conseguire l'obiettivo. Anche se originariamente la fiducia in sé stessi era considerata sia come una predisposizione personale, sia come un fattore di stato, cioè legato alla situazione relazionale e ambientale vissuta da un individuo, le ultime analisi rivelano che la self confidence nello sport rappresenti un costrutto cognitivo-sociale che può essere maggiormente di tratto, o di stato, a seconda del frame temporale che si utilizza.

In altre parole, la self confidence potrebbe rappresentare qualcosa che il soggetto percepisce oggi e che successivamente può divenire instabile (self confidence di stato), oppure potrebbe essere qualcosa che fa parte della personalità e perciò essere molto stabile (self confidence di tratto).

Ecco come un giocatore di basket descrive la self confidence e la sua natura talvolta transitoria:  "La chiave è quella di avere un approccio mentale positivo. Come tiratore so di avere il 50% di possibilità di sbagliare. Quindi non bisogna scoraggiarsi altrimenti si possono sbagliare diversi tiri di fila. Inoltre per me non è facile perdere presto la fiducia; così quando commetto diversi errori provo a pensare che sarà più probabile che segni i prossimi perché sono un tiratore dal 50%. Se mi sento fiducioso in me stesso e nelle mie capacità, tutto il resto sembra finire in un momento".

La self confidence è caratterizzata da un’alta aspettativa di successo. Può aiutare gli individui a far sorgere emozioni positive, facilitare la concentrazione, fissare obiettivi, aumentare la forza, focalizzare le strategie di gioco e mantenere alto il livello della performance. In sintesi, la fiducia può influenzare le emozioni, il comportamento e l'aspetto cognitivo.

Da un punto di vista emotivo, quando si sente la fiducia si è più propensi a mantenere la calma ed essere rilassati sotto pressione; gli atleti con un alto livello di self confidence interpretano il loro stato d'ansia più positivamente di quando hanno un basso livello di autostima.

Anche la concentrazione è favorita da un buon livello di self confidence; in tale situazione, la mente è più libera di focalizzarsi sul compito. La fiducia nei propri mezzi garantisce una maggiore efficienza e prontezza nell'utilizzo delle proprie abilità tanto che le persone con un alto livello di fiducia tendono ad individuare obiettivi di sfida ed a ricercarli attivamente.

La self confidence inoltre ha effetto sul mantenimento del cosiddetto “momentum”.

Esso rappresenta un aspetto critico nel determinare una vittoria o una sconfitta. Essere capaci di produrre e mantenere un “momentum” positivo o rovesciare uno negativo rappresenta un'abilità fondamentale. Le persone fiduciose nelle proprie capacità ed in sé stessi, non si fermano. Essi vedono le situazioni avverse come una sfida e reagiscono con una determinazione maggiore. Benché la fiducia rappresenti una determinante critica della performance, non deve superare troppo il livello ottimale a rischio di diventare un fattore negativo. La relazione tra confidence e performance deve perciò restare in equilibrio senza che l’atleta giunga ad una situazione di “over confidence”. La performance, infatti, cresce al crescere della confidence, fino ad un punto ottimale, dopo il quale, un ulteriore innalzamento del livello di fiducia produce un corrispondente decremento della performance.

Il livello ottimale di self confidence rappresenta la ferma convinzione di poter raggiungere i propri obiettivi adoperandosi al massimo per raggiungerli; non necessariamente significa però che la performance sarà sempre ottimale, ma è essenziale raggiungere il proprio livello potenziale.

Ogni persona possiede un livello ottimale di self confidence, ma talvolta si diventa troppo sicuri o, viceversa, troppo poco, e questo influenza negativamente la performance. In diversi casi molte persone possiedono le capacità fisiche per avere successo, ma manifestano una mancanza di fiducia nelle loro capacità sotto pressione. La comparsa di dubbi spesso determina l'andamento della performance creando ansia, rompendo la concentrazione e generando indecisione. Gli individui con un abbassamento di fiducia focalizzano la loro attenzione più sui loro difetti piuttosto che sulla loro abilità perdendo di conseguenza il focus rispetto al compito.

Nella situazione contraria invece gli atleti che hanno troppa fiducia in sé stessi, risultano falsamente sicuri. La loro fiducia è più grande delle loro abilità. Le loro performance declinano perché ritengono che essi non abbiano bisogno di prepararsi adeguatamente o esercitarsi con impegno per raggiungere l'obiettivo. Ciò accade ad esempio quando un team di prima grandezza considera l'avversario di turno facile da battere.

Come regola generale, l'over confidence è un problema minore dell'under confidence ma può portare a conseguenze nefaste dal punto di vista sportivo.

Nella metà del 1970, Bobby Riggs, perse un match di tennis divenuto famoso come la "battaglia dei sessi" contro BJ King. Lo stesso Bobby rivelò: "E' stato un tipico caso di over confidence da parte mia. Ho sovrastimato me stesso e sottovalutato le abilità di BJ di affrontare la pressione. Le ho lasciato scegliere il campo e le palle, perchè non ritenevo che avrebbero fatto la differenza. Anche quando lei ha vinto il primo set, non mi sono preoccupato. Anzi ho scommesso ancor di più su di me. Ho fatto male i calcoli; lei iniziò a giocare sempre più forte ed io sempre peggio. Ho provato a rallentare il gioco, ma lei ha continuato a mantenere la pressione".

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